Di ritorno in questi giorni da Lanzarote, abbiamo raggiunto al telefono Daniele e Luca Braidot, per capire qual è il loro stato d’animo dopo questa prima gara test delle Olimpiadi Tokyo 2020. A Lanzarote c’è stata la prima gara a tappe mtb del calendario UCI World Tour ed è stata vinta da Luca, Nicholas è arrivato 4° mentre Daniele ha avuto un po’ di vicissitudini e si è classificato nono.
Com’è andata questa prima esperienza pre-olimpica di Lanzarote mtb?
Daniele: Come nazionale è andata più che bene, Luca ha ottenuto 120 punti mentre io ne ho ottenuti 50. In questo modo ci siamo avvantaggiati sulla Francia che è terza e ci stava raggiungendo. La Svizzera, invece, rimane saldamente al comando ed è irraggiungibile. Anche se Nicholas si è classificato quarto, purtroppo non porta punteggio alla nazionale dato che non è tra i primi tre atleti del Ranking UCI mtb, ma è stato ugualmente un ottimo risultato.
Luca: Era la prima volta che facevamo questa gara, non conoscevamo il percorso, speravo di riuscire a far bene poi è andata meglio del previsto.
Come sono le sensazioni a distanza di qualche giorno dal rientro di Lanzarote?
Daniele: Buone direi per essere l’inizio di stagione. Il percorso in mtb di Lanzarote era un’incognita e ci è servito non solo per fare punteggio ma per testare la nostra condizione.
Luca: Sono molto tranquillo. Lanzarote è stata importante per il punteggio ma soprattutto per continuare l’allenamento. È tutto da vedere da qui alle Olimpiadi Tokyo 2020.
Con questo nuovo obiettivo cosa è cambiato nei vostri allenamenti?
Daniele: prima di tutto non abbiamo più fatto le gare ciclocross. Ci siamo presi un periodo di riposo staccando completamente dalla bici. Le nostre uscite fino a dicembre sono state brevi, massimo 3 ore e mai in soglia, alternando la mtb alla bici da corsa e da ciclocross. Una buona fetta del lavoro lo abbiamo fatto in palestra.
Luca: abbiamo fatto un buon allenamento di fondo in Sicilia tra dicembre e tutto il mese di gennaio. Da marzo caleremo la durata delle uscite e lavoreremo sull’intensità.
E nella vostra testa?
Daniele: non sarà facile per me tenere a “bada la testa” dato che a maggio, mese clou per gli appuntamenti determinanti, nasce il mio bambino. Proprio a maggio ci saranno gli Europei mtb a Graz e la prima prova di Coppa del mondo mtb a Nove Mesto. Due appuntamenti decisivi per me perché mi giocherò il terzo posto per Tokyo. Non so la nascita del mio bambino, proprio nello stesso periodo, quanto mi potrà condizionare emotivamente…
Luca: Sono molto tranquillo non penso più di tanto ai Giochi Olimpici 2020, anche perché a Rio nel 2016 forse ci ho pensato troppo. Sono passati quattro anni, ho molta più esperienza e consapevolezza. Sono cresciuto sia psicologicamente che atleticamente e quindi la mia testa pensa il giusto 😉
Al Trofeo Laigueglia sarete con la Nazionale, quale sarà il vostro approccio su una gara di questo tipo alla quale non siete abituati?
Luca e Daniele: ci piacerebbe far bene perché è da quattro anni, appunto, che non partecipiamo a una gara su strada ed è molto dura confrontarsi con i prof. In ogni caso il nostro obiettivo è allenarci bene e una gara come Laigueglia sarà per noi un ottimo allenamento.
Con quale bicicletta da corsa Olympia gareggerete a Laigueglia?
Useremo le Olympia Laeder montate con gruppo Shimano, ruote e coperture Vittoria e selle SMP.
E come sarà la vostra mtb Olympia per Tokyo?
Olympia F1X sempre montate con gruppo Shimano, ruote e coperture Vittoria e selle SMP.
Un suggerimento ai giovani biker che vogliono intraprendere la carriera agonistica?
Luca: prima di tutto divertitevi e poi piano piano, valuterete se far diventare la vostra passione un lavoro. La strada giusta da prendere viene da se, lo capirete da soli. Io ho avuto la fortuna di entrare subito nella forestale. In questo modo ho avuto la tranquillità di crescere gradualmente senza pressioni.