Giorgio è un ex motocrossista, dopo un incidente con la moto gli è stata consigliata la riabilitazione in bici, come capita spesso in questi casi. Ma non capita spesso, invece, che la riabilitazione si trasformi poi in pura passione.
A volte è proprio il caso a cambiare le prospettive della nostra vita. Il rider romagnolo, al caso ha unito anche la sua particolare sensibilità tecnica diventando un vero e proprio virtuoso della specialità e-bike enduro con la sua Olympia Hammer.
Il motocross è un forte richiamo ma…
Mi manca davvero tanto il mondo del cross ma mi pace molto anche quello della bici. Oramai sono passati più di 10 anni dal mio incidente in moto e la bici da mezzo di riabilitazione è diventata la mia passione. Anche se avrei potuto tornare al mio mondo sportivo d’origine non l’ho più fatto: non ci sono più circuiti e le piste più belle le hanno chiuse, le moto da cross fanno rumore…
Il passo dalla muscolare alla e-bike è davvero lungo?
Tramite alcuni amici in comune, vengo a conoscenza di Marco Manuzzi uno dei pionieri italiani del movimento e-bike italiano il quale mi propone una stagione agonistica in sella a una delle sue bici. L’idea mi incuriosiva parecchio e avevo bisogno di nuovi stimoli, il mondo enduro muscolare mi piace tanto, ma volevo qualcosa di nuovo, di più tecnico. È il terzo anno che gareggio con la e-bike gravity e il primo anno con l’Olympia Hammer. È stato subito feeling per una questione di sensibilità tecnica con la bici e umana con l’azienda. Il progetto che ci vede insieme prevede gare di e-enduro in Italia e in Europa.
Le geometrie della Hammer simili a una moto?
Grazie alle sue particolari geometrie ritengo sia tra le prime due/tre e-bike gravity in assoluto in quanto a guidabilità. Ha una stabilità molto simile alla moto perchè il peso è ben distribuito in mezzo alle due ruote a differenza di altre e-bike dalle geomterie più classiche in cui si è molto proiettati sull’anteriore, la Hammer è molto più centrata.
Più batteria, più il motore è brillante.
L’inserimento in curva è molto simile a una moto anche se perde un pelino in agilità. La Hammer ha una batteria da 630 e la guida è più fisica, richiede più attenzione. C’è però un grande vantaggio: avendo a disposizione 130 Watt in più rispetto ai motori standard da 500, si ha potenza fino alla fine e dato che le gare si giocano sui secondi non è un vantaggio da poco. La tensione, in questo modo, rimane sempre un pochino più alta perchè quando la batteria inizia a scaricarsi o è a metà, si abbassa la tensone e giungere al traguardo con tre tacche di batteria anzichè una c’è una bella differenza, il motore è più brillante.
Ma qual è la particolarità delle escursioni della Hammer?
Le escursioni generose della Hammer, 180 mm contro i 150/160 della media, la rendono ottima per il downhill bike. Nonostante ciò rimane scattante in pedalata, grazie alla regressività nella prima parte della sospensione: è sostenuta nel partire, a metà ecursione è neutra e poi va in progressione. Nella prima parte è rigida e quindi la bici è ferma, non dondola, nemmeno se ti alzi bruscamente sui pedali. Ovviamente nei tratti più scivolosi e viscidi (fango, sassi bagnati, radici..), la bici tende a saltellare leggermente non avendo una partenza molto sensibile del monoammortizzatore, ma è un compromesso più che accettabile dato che è studiato apposta per le corse. È un sistema messo a punto proprio per evitare il dondolio di un’escursione così generosa.
Quali sono i vantaggi della mtb carbonio elettrica?
La Hammer è molto bella perchè è completamente in carbonio, compreso il carro, non tutte le bici sono così curate. Il carbonio alle alte velocità assorbe molto le vibrazioni e flette un po’ di più sui grossi urti . Altro vantaggio, si possono usare sia ruote da 27,5″ sia da 29″. È una bici racing ma adattissima anche all’escursionista che ama divertirsi con un pizzico di adrenalina.