Matilde pedala dall’età di sette anni. La biker della famiglia però è stata la mamma…
Ha solo 20 anni ma ha le idee molto chiare su quello che vuole fare nella sua vita: cross triathlon e studiare scienze motorie per poi unire passione e professione. La ciclista della famiglia è la mamma ma è stato il papà ad appassionarla alla bici regalondole una Graziella e verniciandola alla Valentino Rossi: blu con il n. 46 The Doctor e gli immancabili occhiali gialli.
Quindi una passione che nasce in famiglia quella del ciclismo…
In realtà dentro e fuori la famiglia ho sempre respirato ciclismo: abito a fianco di un negozio di biciclette che era anche la sede della squadra Girelli Cicli. Quindi ho sempre visto ciclisti e quando mi hanno fatto provare la bici da corsa piccola mi si è aperto un mondo. È stato tutto molto naturale perchè già pedalavo con la mia bici Graziella “The Doctor”.
E il cross triathlon?
La squadra con la quale avevo iniziato a fare le prime gare di mtb e di ciclismo, aveva un’affiliazione con il triathlon. Ho comnciato con i più piccoli e all’inizio era solo una variante al ciclismo. Circa cinque anni fa ho partecipato a una gara a Predazzo: sono uscita ultima dal nuoto e poi ho recuperato in bici arrivando seconda al traguardo. Il caso ha voluto che il C.T. della nazionale, Massimo Galletti, fosse presente chiedendomi di partecipare alla selezione. E così nel 2016 sono stata convocata agli europei di cross triathlon in Svizzera.
Che cosa ti ha attratto di più del cross triathlon?
L’ambiente che si respira alle gare. Ormai si è formato un bel gruppo tra noi cross triathleti italiani e ci si diverte in ogni occasione indipendentemente dal risultato. In realtà decidere di lasciare da parte il ciclismo per il triathlon all’inizio non è stato facile, soprattutto perchè nel nuoto e nella corsa partivo da zero e qundi per me è stata una sfida molto dura, ma vedere i miglioramenti su me stessa mi ha dato la consapevolezza di potercela fare.
E con Olympia come è andata?
Avevo comprato una mtb Olympia da un’altra atleta, Alessia Bulleri. Dopo un anno ho avuto qualche problema tecnico e ho portato la bici in azienda. Ho conosciuto i titolari ed è nata subito una simpatia. Ora ho una mountain bike 29 Olympia F1 (la stessa dei Braidot) e non ho intenzione di cambiarla anche se ho altre richieste.
Perchè hai scelto di pedalare con una mtb front e non con una mtb full suspended?
La front è più leggera, anche se la full in alcune gare servirebbe. Per le ragazze il peso della bici è fondamentale: per questa ragione è sempre meglio che sia anche una mtb in carbonio. Nel cross triathlon inoltre, la frazione di gara con la mtb prevede intorno ai 25 km, si superano i 30 solo nell’x-terra. Dell’Olympia F1 mi pace molto la comodità e la guidabilità: l’angolo della forcella più aperto, rispetto alla versione precedente, la rende più aggressiva in discesa e più guidabile. E dato che il mio punto forte è la discesa, guadagno molto con la guidabiità.
Un elenco di cose alle quali tieni o che ti piacciono fare?
Ho fatto il liceo artistico a indirizzo grafico multimediale e quindi mi piace fotografare. Mi porto sempre la macchina durante le gare, a tal punto che mi prendono per la fotografa ufficiale. Gestisco anche la grafica della mia squadra e ne ho progettato la divisa.
E poi amo molto camminare in montagna. Camminare in mezzo alla natura è per me un bisogno essenziale che mi aiuta molto a scaricare le tensioni e a riflettere sulla mia vita.
Un suggerimento che daresti a una ragazza che si vuole avvicinare al cross triathlon?
Capisco che uno sport come il cross triathlon possa sembrare troppo difficile o impegnativo, e non posso dire che non lo sia. Ma trovo che ne valga assolutamente la pena. È uno sport che insegna a resistere alle difficoltà che in gara, come nella vita, tentano di ostacolarci. Per questa ragione ogni finish line superata è già una piccola vittoria personale che ripaga di ogni sforzo.
Inoltre, come già detto, è un ambiente molto aperto, divertente e in espansione, non ancora molto per il mondo femminile e secondo me c’è bisogno di qualche giovane ragazza che abbia il coraggio di buttarsi quindi… fatevi avanti 😉